Inviato da: Massimo il November 08, 2002 at 15:16:08:
In risposta a: KALI, moglie del "distruttore alfabetico"
Inviato da Mauro il November 08, 2002 at 04:19:45:
Kala Rudra ha quattro braccia, può essere
rappresentato seduto su una pelle di tigre, con
il tridente (trisuli) e il corpo ricoperto di
cenere. Kali potrebbe essere nome derivato da
kala. La collana di teschi, e la cenere, [non so
se possa collegarsi a kali, cenere, ceneri (Al
kali)in lingua araba] simboli dei defunti che
sono offerti a Kali attraverso la cremazione, è
la stessa per Kali e per Kala Rudra.
“Prajapati, che è anche conosciuto come l'anno,
possiede sedici kala. Le notti rappresentano
solamente i suoi quindici kala. Il sedicesimo
kala è fisso. Esso cresce e decresce per mezzo
delle notti. Penetrando in tutti gli esseri
viventi attraverso il suo sedicesimo kala, esso
rinasce al mattino.” (BRIHADARANIAKA UPANISHAD)
http://www.paramarta.it/filo/ad1b.htm
Nel Vishnu Purana la superficie visibile della
luna viene suddivisa in sedici gradi o Kala ed è
considerata il contenitore del nettare che cresce
e decresce in corrispondenza delle rispettive
quindicine o lunazioni. Quindici giorni per
crescere, quindici giorni per calare, durante i
quali gli dei bevono amrita. La quindicesima
porzione è bevuta dai Pitri (gli antenati). Al
centro il grado fisso della luna nuova: è il
sedicesimo kala. Uno dei kala lunari è sempre
raffigurato sulla testa del dio.
KALA una categoria del tempo, che tutto distrugge
o trasforma, ma che può essere pienezza di KALA,
splendore di KALA, quando diventa perfezione,
perfetto strumento. Rama sconfisse Parashurama ,
che dovette cedere le sue potenti armi a Rama.
Gli disse: "Rama! Ora risplendi con tutti e
sedici le kala!". O vedremmo in queste armi solo
strumenti di distruzione? Kala-chakra è ”il
disco" o "la ruota", l'arma caratteristica che
Vishnu regge in una delle sue mani
Kala significa anche “nero”, così come il nero
riassorbe in sé tutti i colori, il tempo
abbraccia e contiene in sé tutta la realtà.
Ho raccolto in rete questo brano, può forse
interessarti.
“A Ceylon molti nomi di luoghi, terminano in -
gala -kala: "roccia". Il suffisso non appartiene
al substrato ariano della lingua singalese, ma a
quello Tamil [] Senonche' la radice Kal/Gal, col
significato di "pietra" si riscontra anche nel
mondo mediterraneo, e viene ritenuta il relitto
di qualche linguaggio pre-ariano. In Francia e in
Italia si puo' ancora rintracciarla in qualche
toponimo, ed e' sopravvissuta in francese nella
parola galet, cioe' "pietruzza", che corrisponde
in italiano a galestro, oggi passato nel nome di
un vino. Da cio' non si puo' affatto inferire che
migliaia di anni fa, i popoli stanziati tra
l'Oceano Indiano e la Liguria parlassero la
stessa lingua. C'e'' invece da chiedersi se per
caso, nello stesso modo in cui oggi abbiamo
diffuso rapidamente in tutto il mondo
l'invenzione della penna a sfera, quei nostri
antenati non si scambiassero parole brevettate.
Sembra facile oggi, che tutto e' classificato e
inventariato, aggiungere un termine nuovo.[] Per
poter arrivare a Kal/Gal dovevano essere in grado
di isolare alcune qualita' astratte da un
groviglio di forme, per esempio, nel caso in
questione, le qualita' di essere rotondo, di
essere liscio, e soprattutto di essere pietra, e
di riscontrarne la presenza simultanea. Cio'
aveva permesso di battezzare con questo unico
nome una intera classe di oggetti: quei minerali
che nel nostro linguaggio scientifico
chiamiamo "rocce amorfe, o non cristallizzate".
Perche' mai il termine kala/gala dovrebbe aver
viaggiato meno di "roccia amorfa, non
cristallizzata", che oggi si trova in tutti i
testi di geologia del mondo?
http://www.manifestolibri.it/volumi/brani/0584b.ht
m
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